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La gestione dell'ansia: consigli per affrontarla

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Gestire l’ansia
Ognuno di noi ha preoccupazioni e paure; quando queste prendono il sopravvento e ci bloccano anche in situazioni che prima erano semplici o per lo meno affrontabili, allora probabilmente si è creata dell’ansia. Nei periodi di grande caldo, come l’estate, queste situazioni possono peggiorare.
L’ansia è un’emozione di apprensione e irrequietezza data dall’idea che ci sia un pericolo imminente. La persona è preoccupata che qualcosa di molto brutto stia per accadere. E’ diversa dalla paura, perché nella paura il pericolo è reale.
Nella vita ogni cosa ha una sua utilità e anche per l’ansia è così: di base l’ansia e la preoccupazione sono utili, per esempio ci danno l’energia necessaria a reagire al pericolo o la motivazione per  portare a termine i compiti e le prestazioni.
Il problema arriva, come per tutte le cose, con l’esagerazione: quando non c’è un reale pericolo, oppure il pericolo c’è, ma non è poi così grande, eppure la persona si blocca e non riesce a fare ciò che doveva, a volte anche cose semplici, come incontrare delle persone e parlare con loro.
Quindi l’ansia non è qualcosa di cattivo, da eliminare, bensì una cosa che può essere utile se si impara a gestirla bene. Questo non è sempre facile, soprattutto se l’ansia è molto forte, ed è un lavoro che si può fare con l’aiuto di uno psicologo o uno psicoterapeuta.
E’ anche possibile, nei casi più gravi, ricorrere a dei farmaci, per i quali è sempre consigliabile consultare uno psichiatra. Però è importante imparare a riconoscere e gestire la propria ansia con l’aiuto della consulenza psicologica, altrimenti il rischio è che, una volta interrotti i farmaci, la situazione si ripresenti uguale daccapo.
I disturbi legati alla gestione dell’ansia vanno dalla forte agitazione che rende difficile sostenere, magari, un’interrogazione o un incontro di lavoro, all’ipocondria, alle regole eccessive che rendono difficile la vita di ogni giorno (come la sensazione che se il letto non è fatto assolutamente bene o le mani non sono perfettamente pulite  non si potrà uscire di casa), alle fobie come la paura incontrollabile di alcuni animali, per arrivare ai veri e propri attacchi di panico.
Anche diversi disturbi fisici come colite, colon irritabile, emicrania, tachicardia, perdita di capelli, difficoltà nel sonno ed altri possono essere legati all’ansia.
Quali sono i segnali che stiamo vivendo una situazione di ansia? Ci sono segnali nei comportamenti: generalmente siamo bloccati nel riuscire a fare o non fare qualcosa; segnali nei pensieri: valutiamo la situazione in modo irrealistico e tendiamo a pensieri catastrofici (es. se mangio questo dolce ingrasserò all’infinito); segnali nel corpo: siamo tesi, il cuore batte più forte, il respiro è più affannoso, a volte ci viene difficile pensare ecc.
E’ sempre importante escludere che questi segnali abbiano altre cause di origine organica, da accertare presso un medico. Se non ci sono cause organiche si può legare la presenza di questi sintomi ad un problema con l’ansia e richiedere una consulenza psicologica per fare chiarezza.
Come si agisce in consulenza psicologica sull’ansia:
abbiamo già detto che non  è il caso di eliminare l’ansia, o non saremmo più in grado di riconoscere un pericolo reale. Ciò che bisogna fare, invece, è imparare a gestirla, e riconoscere se la situazione in cui ci troviamo è veramente pericolosa e quali conseguenze potrebbero esserci. Imparare a riconoscere e interpretare i segnali del nostro corpo e delle nostre emozioni. Trovare strategie per fronteggiare le situazioni preoccupanti, partendo dalle risorse che ognuno di noi si porta dentro, ma, magari, non ne è ben consapevole o ben sicuro.
A volte si passa tanto tempo a cercare di eliminare l’ansia e i suoi segnali, mentre la cosa migliore che si possa fare è semplicemente un percorso per imparare a riportare le situazioni alla loro giusta misura.

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